La Valle degli Orologi in Svizzera: tra natura, sapori e tradizioni

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Un itinerario nel paese di Le Corbusier alla scoperta dei sapori elvetici tra cioccolato, assenzio e formaggio lungo la Valle degli Orologi

Nella parte nord-occidentale della Svizzera, al confine con la Francia, quello tra i cantoni Giura e Neuchâtel è un viaggio tra alcune delle più antiche (e ribelli) tradizioni svizzere, un viaggio nella terra in cui è nato il Tempo.

Qui, tra ambientazioni rurali, villaggi dalle atmosfere shabby chic immersi nel verde, borghi medievali e turismo lento, si è sviluppata una tradizione che ha reso la Svizzera famosa in tutto il mondo: l’orologeria. E non solo.
Tra le case antiche con interni decorati in art deco e vecchie soffitte, diverse famiglie hanno portato avanti negli anni in silenzio la cultura della produzione di assenzio, finché è tornata legale nel 2004.

La Valle degli Orologi, il territorio che spazia tra Ginevra e Basilea lungo l’arco montano del Giura, regala testimonianze di un’arte antica nata tra gli artigiani locali ed “esplosa” poi nelle grandi città e durante l’era del Calvinismo, quando i gioiellieri dovettero trovare un approccio più “pratico” e meno frivolo alla loro arte.

La Chaux-de-Fonds: l’arte del tempo

Un’idea della storia e del suo sviluppo la si può avere visitando l’interattivo Museo Internazionale d’orologeria a La Chaux-de-Fonds (www.mih.ch), considerato il più importante al mondo.
Interessante una visita nella città, a 1000 metri di altitudine, riconosciuta patrimonio Unesco e dove ancora oggi diverse maggiori case di orologeria hanno centri di produzione.

Dopo un incendio nel 1794, la città venne completamente ridisegnata: visitarla è una sorpresa dal punto di vista architettonico, per la sua pianta ortogonale e per la disposizione delle case in modo che nessuna facesse ombra ai piani più alti, quelli dedicati ai laboratori di orologeria.

Un esempio di razionalismo urbano che ispirò anche il celebre architetto Charles Edouard Jeanneret-Gris, meglio noto come Le Corbusier, che nacque qui e progettò una delle sue prime opere, la “Villa Blanche”, costruita nel 1912 per i genitori, oggi sede di una Fondazione. Altre residenze opera sua sono visitabili nella città, che conserva un altro tesoro: gli interni. Androni, scalinate degli edifici conservano ancora oggi decorazioni e dipinti stile Art decò, come un museo urbano diffuso.

Itinerari verdi nei dintorni

Tra borghi e passeggiate nel verde, la Valle degli Orologi è da scoprire lentamente, a piedi e con i mezzi, complice un ottimo sistema di trasporti e servizi come lo Swiss Travel Pass: biglietto unico per poter viaggiare su diversi mezzi di trasporto. Una soluzione comoda ma anche conveniente se si ha in previsione un viaggio a tappe o di spostarsi molto, visto che include anche riduzioni in diversi musei. (info: www.SwissTravelSystem.com).

Da vedere il paese di Clos du Doubs, con il suo chiostro dell’XI secolo, e assolutamente da non perdere la passeggiata lungo le porte della città e sul lungo fiume (nelle giornate calde si fa anche il bagno). Localini, casette dalle verande colorate e allure francese, viuzze e tanti sentieri per chi ama il cicloturismo.
Gli appassionati di escursioni e panorami spettacolari fanno tappa a Creux du Van, uno spettacolare cratere di roccia scavato dai ghiacciai in epoca giurassica.

Lungo la passeggiata si arriva al belvedere con vista tra alcune delle maggiori cime svizzere: nelle giornate limpide il panorama spazia dal Cervino al Monte Bianco e altre vette leggendarie delle Alpi. Ci si ferma a mangiare in mezzo al verde alla Métairie de la Baronne (Montalchez), aperta da maggio a ottobre.

Sembra di essere in un paesaggio fatato passeggiando lungo il sentiero che circonda il lago a Etang de la Gruére, al centro natura Les Cerlatez a Saignelégier. La riserva naturale copre più di 120 ettari di assoluta pace e silenzio.

Nel paese, tra campi verdi, un piccolo centro abitato e fattorie di cavalli, merita una visita anche la birreria BFM, Brasserie des Franches-Montagnes, dove tra diverse varietà di birra artigianale potete trovare anche l’Abbaye de Saint Bon-Chien, eletta nel 2009 dal New York Times “miglior birra del mondo”.

Tra cioccolato, assenzio e formaggio

La Valle degli Orologi  nel cantone di Neuchatel, regala un altro itinerario tematico di grande appeal: si chiama la Route de l’Absinthe, la Strada dell’assenzio, e tocca i centri di produzione che hanno mantenuto la tradizione della distillazione del liquore “maledetto”.
Siamo in Val de Travers e lungo la strada si trovano diverse distillerie di assenzio, che propongono anche degustazioni e visite. Come a Boveresse, a La Valote Martin, dove Philippe è nipote di un ex distillatore clandestino (www.absinthe-originale.ch), che cura coltivazione delle essenze e distillazione del liquore, che produce in diverse gradazioni.

A Môtiers tappa a la Maison de l’absinthe, il museo dell’assenzio, con locale per degustazioni annesso, dove i tavolini sono dotati del classico “rubinetto” per allungare la bevanda, che così acquista il suo caratteristico colore latteo (www.maison-abinsthe.ch).
La cioccolateria Jacot, a Noiraigue, con l’assenzio produce anche i cioccolatini, rigorosamente di alta qualità (www.jacotchocolatier.ch).
Un’altra specialità locale è il formaggio Tête de Moine (testa di monaco, chiamato così visto che i primi a produrlo si dice furono loro, e anche per la curiosa forma che ricorda una chierica), prodotto caseario del Giura che si consuma a “petali” utilizzando un attrezzo speciale, con una specie di lama che gira e produce “petali” di formaggio, la girolle (www.tetedemoine.ch).

Neuchâtel, il lago, la storia

L’itinerario arriva sulle rive del lago di Neuchâtel, panorama ampio, spiagge e acqua blu, barche e locali lungo le rive: ha tutto per far innamorare questa città vivace  dominata dal Castello del XII secolo e dall’antica Chiesa Collegiata.
Qui si trova anche il Laténium, il museo di archeologia, con annesso parco tematico, più grande della Svizzera e senza dubbio uno dei più originali come concezione. Curiosa anche la disposizione degli ambienti, organizzata non secondo un ordine cronologico ma secondo associazioni logiche, portando il visitatore a curiosare prima con ciò che gli è più familiare per spingersi poi ad approfondire altri aspetti della storia (www.latenium.ch).

 

DOVE DORMIRE

La Chaux-de-Fonds, Hotel Athmos: www.athmoshotel.ch

Saint Ursanne – Saignelégier:  Hotel Cristal www.hotelcristal.ch

Neuchâtel:Hotel Beaulac: www.beaulac.ch/

 

DOVE MANGIARE

La Chaux-de-Fonds

La Ferme des Brandt: www.fermedesbrandt.ch

Restaurant Mö: www.le-mö.ch/la-chaux-de-fonds

Neuchâtel

Le Cardinal brasserie: www.lecardinal-brasserie.ch

 

Autore (testo e foto): Alessandra Favaro

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