Mostra Leonardo da Vinci a Napoli: il Codice Atlantico al Chiostro di Santa Chiara

Leonardo da Vinci. Il Codice Atlantico a Napoli è la nuova grande mostra dedicata al genio rinascimentale, che si può visitare fino al 7 giugno 2026 nel suggestivo Chiostro maiolicato di Santa Chiara, uno dei luoghi più iconici del centro storico partenopeo. In questo scenario fatto di maioliche azzurre e giallo oro, agrumeti e silenzi sospesi, arrivano per la prima volta in città alcuni preziosi fogli originali del Codice Atlantico, offrendo al pubblico un’esperienza d’arte rara ed elegante.

Il Codice Atlantico arriva a Napoli

La rassegna “Leonardo da Vinci. Il Codice Atlantico” porta nel chiostro maiolicato di Santa Chiara sei preziosi fogli autografi del genio toscano, provenienti dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, dove il Codice è custodito stabilmente.

Mostra Leonardo da Vinci Napoli
Mostra Leonardo da Vinci Napoli

L’esposizione è frutto di una sinergia istituzionale di alto profilo, che coinvolge la Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù OFM, il Complesso Monumentale di Santa Chiara, Arthemisia e la Pinacoteca Ambrosiana, con la curatela scientifica di Monsignor Alberto Rocca e il contributo divulgativo di Costantino d’Orazio. Il catalogo della mostra è edito da Moebius, mentre Sole365 è special partner dell’iniziativa.

I sei fogli vengono esposti a rotazione, per motivi conservativi: da dicembre a marzo il pubblico potrà vedere i fogli 518v, 239r e 816r; da marzo a giugno sarà la volta dei fogli 142, 281 e 1775. Ogni visita diventa così un invito a tornare, per osservare nuovi tasselli del laboratorio mentale di Leonardo.

Il fascino del Codice Atlantico tra arte, scienza e invenzione

Il Codice Atlantico è la più vasta raccolta di scritti e disegni leonardeschi giunta fino a noi: 1.119 fogli realizzati tra il 1478 e il 1519, in cui convivono studi di ingegneria militare e idraulica, meccanismi per il volo, progetti architettonici e urbanistici, osservazioni botaniche e anatomiche, esperimenti geometrici, riflessioni sul movimento dei corpi e sulla natura umana.

Non è un libro “finito”, ma una costellazione di pensieri, appunti rapidi, schizzi e calcoli, nati per accompagnare il processo creativo. Leonardo scrive quasi sempre in scrittura speculare, da destra verso sinistra, probabilmente per comodità della mano sinistra e per non sbavare l’inchiostro. Nei fogli il disegno non ha solo una funzione estetica, ma diventa uno strumento di indagine: il tratto registra un’idea in divenire, tenta variazioni, apre possibilità.

Osseervando il Codice Atlantico è possibile seguire, quasi in diretta, il movimento del pensiero di Leonardo: una mente che non separa arte e scienza, ma attraversa i saperi cercando connessioni. La mostra napoletana restituisce proprio questa dimensione laboratoriale, lontana dalla retorica del “genio isolato” e vicina invece all’immagine di un intellettuale curioso, immerso nel suo tempo e in dialogo con matematici, ingegneri, umanisti come Luca Pacioli.

I fogli in mostra: un viaggio dentro la mente di Leonardo

Il percorso espositivo è pensato come un avvicinamento graduale alla pagina leonardesca. Ingrandimenti ad alta definizione, trascrizioni e apparati multimediali guidano il visitatore tra diagrammi geometrici, figure antropomorfe, studi di macchine, appunti di ottica e riflessioni teoriche, rendendo leggibile anche la scrittura speculare e i passaggi concettuali più complessi.

Tra i fogli esposti spicca il 518v, dove la geometria si fa linguaggio del mondo. Coni, cilindri, piramidi e sfere vengono messi in relazione attraverso equivalenze e proporzioni, quasi a dimostrare che la natura obbedisce a una grammatica comune. Leonardo calcola, per esempio, il rapporto tra la superficie laterale di un cono e la sua base, mostrando come il disegno, accompagnato dalla parola, possa diventare una vera dimostrazione matematica.

Il foglio 239r racconta invece la vita quotidiana della bottega: sullo stesso supporto convivono tracce di disegni giovanili, studi di cerchi concentrici legati al “ludo geometrico”, intrecci di nastri che anticipano le celebri strutture nodali, e calcoli legati alla suddivisione dell’anno in cicli proporzionali. È una pagina che restituisce l’energia di un ambiente di lavoro in cui maestri e allievi condividono carta, idee, esperimenti.

Il 816r, infine, è un foglio quasi teatrale: per lungo tempo è stato al centro di un dibattito attributivo, tra chi vi leggeva addirittura una lettera d’amore a Cecilia Gallerani. Oggi sappiamo che quella scrittura appartiene a Francesco Melzi, allievo e depositario dei fogli leonardeschi, mentre i passaggi autografi di Leonardo riguardano il comportamento dei raggi solari attraverso le nuvole, lo studio delle ombre e alcuni problemi di meccanica e statica legati al funzionamento delle bilance. Anche qui, osservazione atmosferica, indagine fisica e calcolo convivono sulla stessa pagina, in un flusso di pensiero continuo.

L’alternanza dei fogli nelle due tranche della mostra permette di cogliere la ricchezza dei temi affrontati nel Codice: dall’ingegneria alla geometria, dalla rappresentazione del movimento alla poetica delle forme, fino ai rapporti tra disegno e parola, tra intuizione e verifica sperimentale.

Il chiostro maiolicato di Santa Chiara: arte, natura e silenzio nel centro storico

La scelta del chiostro maiolicato di Santa Chiara come sede della mostra ha consentito di iscrivere l’universo leonardesco in uno dei luoghi più iconici della Napoli monumentale. Il complesso, voluto nel Trecento da Roberto d’Angiò e dalla regina Sancia di Maiorca, è oggi un vero microcosmo dove storia, arte e spiritualità convivono: la grande basilica gotica, l’area archeologica, il Museo dell’Opera, i chiostri e la celebre struttura settecentesca decorata da maioliche policrome, attribuite a Domenico Antonio Vaccaro.

Le panchine e i pilastri rivestiti di piastrelle dipinte, con vedute rurali, tralci di vite, fiori e motivi geometrici, creano un giardino sospeso tra convento e paesaggio campano. Il complesso, gravemente colpito dai bombardamenti del 1943, è stato ricostruito nel secondo dopoguerra, mantenendo il disegno originario del chiostro e restituendolo al suo ruolo di oasi silenziosa nel tessuto vivo del centro storico.

Visitando i fogli leonardeschi in questo contesto si vive l’ìesperienza di un dialogo raffinato tra la misura della geometria e l’esuberanza del colore partenopeo, tra il rigore dei calcoli e la sensualità mediterranea di maioliche, agrumi, luce. È il contesto ideale per un weekend d’arte a Napoli, da abbinare a un soggiorno in un boutique hotel del centro antico o in un palazzo storico vista Golfo, tra ristoranti gourmet, caffè letterari e passeggiate lungo Spaccanapoli.

Informazioni pratiche per la visita

La mostra “Leonardo da Vinci. Il Codice Atlantico” è allestita nel Chiostro maiolicato del Complesso Monumentale di Santa Chiara, in via Santa Chiara 49/c, nel cuore del centro storico UNESCO, a pochi passi da Spaccanapoli e da San Gregorio Armeno.

L’esposizione è aperta dal 6 dicembre 2025 al 7 giugno 2026. Gli orari indicativi di visita sono dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 17.00 e la domenica dalle 10.00 alle 14.00, con eventuali estensioni straordinarie in occasione di festività e ponti; per aggiornamenti su tariffe, prenotazioni e visite guidate è consigliabile consultare il sito ufficiale del Monastero di Santa Chiara o la pagina dedicata alla mostra sul portale di Arthemisia.

Per chi arriva da fuori città, il complesso è facilmente raggiungibile a piedi da Piazza Municipio e dal porto crocieristico, oppure in metropolitana (fermata Dante o Università) con una breve passeggiata nel dedalo di vicoli del centro storico.

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