Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dove la natura detta ancora i suoi ritmi e le tradizioni si intrecciano con la storia, si trova il Convento Francescano Experience Hotel di Cuccaro Vetere. Fondato nel 1320 per custodire una reliquia del Legno Santo, il Convento Francescano è stato per secoli luogo di pellegrinaggio e spiritualità. Oggi, dopo un lungo lavoro di restauro, è stato trasformato in un boutique hotel che unisce storia, natura e ospitalità di alto livello. A guidare il progetto sono Alberto Carrato e Maria Chiara Faganel, 28 anni, coppia di giovani imprenditori che hanno lasciato Milano per trasferirsi a Cuccaro Vetere e restituire nuova vita a questo luogo legato alle radici familiari di Alberto. Il risultato è un esempio virtuoso di ospitalità e rigenerazione culturale, che mette al centro il territorio e la sua autenticità.

Convento Francescano: otto suite per un’esperienza di lusso nel Cilento
Il Convento Francescano propone un’accoglienza raffinata e rispettosa del contesto. Le otto suite, ognuna diversa tra archi in pietra, affreschi e soffitti lignei, si affacciano sulle vallate cilentane e offrono un perfetto equilibrio tra comfort contemporaneo e fascino storico grazie ad arredi di design e vasche freestanding. Completano l’esperienza in struttura una chiesa sconsacrata, cornice ideale per matrimoni, eventi aziendali e retreat immersi nella quiete, una piccola spa con sauna e postazione massaggi, una piscina in pietra panoramica affacciata sulle valli dove rilassarsi in armonia con la natura circostante.

“Il nostro obiettivo- spiegano Alberto e Maria Chiara– è quello di far vivere agli ospiti un’esperienza di lusso rurale alla scoperta del territorio del Cilento e del suo Parco Nazionale”. Ogni dettaglio del Convento Francescano, infatti, è pensato per offrire un’autentica esperienza di slow living, in cui gli ospiti non sono semplici visitatori, ma parte integrante di un progetto familiare e radicato nel territorio.“Mio padre, Dante, è nato a Cuccaro Vetere ed è emigrato in Brianza negli anni Sessanta- spiega Alberto Carrato– Lì ha costruito una nuova vita insieme a mia madre, Patrizia, anche lei emigrata dalla Puglia negli anni Ottanta. Io sono cresciuto in Brianza, ma il legame con il Cilento non si è mai spezzato anzi, si è rafforzato ogni estate che trascorrevamo a Cuccaro Vetere, tra racconti di famiglia, sapori autentici e paesaggi sospesi nel tempo. Oggi, il Convento Francescano è per noi molto più di un progetto: è il nostro modo di tornare alle radici. Ogni angolo di questo luogo porta con sé la memoria di chi siamo e da dove veniamo. È un sogno che si realizza e, al tempo stesso, un atto d’amore per questa terra”.
L’Osteria del Convento Francescano: la semplicità incontra il gusto della cucina cilentana
A rendere il soggiorno ancora più speciale è proprio Patrizia Portolano, madre di Alberto, che guida la cucina dell’Osteria del Convento, reinterpretando i piatti della tradizione cilentana e pugliese, sua terra d’origine, con ingredienti a chilometro zero provenienti dall’orto biologico della struttura.
La cucina dell’Osteria del Convento è il cuore pulsante dell’esperienza di ospitalità: un luogo in cui la semplicità incontra il gusto della dieta mediterranea, dando vita a una proposta gastronomica autentica, capace di risvegliare i sensi fin dalla prima colazione con ciliegie e fragole colte nel giardino del Convento, yogurt al limone, biscotti fatti in casa con fichi del Cilento, prodotti locali come la mela annurca e ricette di famiglia come la torta della nonna di Maria Chiara senza lievito.

Ogni piatto è pensato per valorizzare i sapori genuini del territorio anche grazie ad una rete di piccoli produttori locali che condividono la stessa attenzione alla qualità e alla stagionalità come Massimo Oricchio, ideatore della “Castanella” una deliziosa crema spalmabile alle castagne del Cilento e cacao. Nel menù degustazione proposto da chef Patrizia non mancano piatti tipici come lagane e ceci condite a crudo con olio Idra della Fattoria Ambrosio 1938 di Castelnuovo Cilento, “mulignane mbuttunate” melanzane imbottite, montanarine e mozzarella di bufala D.O.P servita in deliziose insalate con cetrioli, pomodori e frisella. Inoltre, grazie alle cooking class guidate da chef Patrizia, gli ospiti possono imparare a preparare orecchiette e fusilli fatti a mano con farine del mulino Caputo, da gustare poi con un profumato sugo di pomodoro e basilico.
Le esperienze alla scoperta del territorio proposte dal Convento Francescano
Il Convento Francescano Experience Hotel è anche il punto di partenza per scoprire un Cilento autentico, fatto di borghi antichi e coste leggendarie. Un viaggio che può assumere diverse forme, tutte legate da un unico filo conduttore: la bellezza.
Cuccaro Vetere
Uscendo dall’hotel, infatti, si può esplorare Cuccaro Vetere piccolo borgo montano incastonato tra i silenzi e i paesaggi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il suo stesso nome racconta una storia antica: la radice greca koukkaros, “cima, cucuzzolo”, con il latino vetus, ovvero “antico” richiama le altezze e il tempo passato, evocando la posizione panoramica a 630 metri sul livello del mare e le origini medievali del paese.

Dominato dalla presenza del secolare Convento di San Francesco, fondato nel XIV secolo, Cuccaro custodisce una profonda spiritualità legata anche alla tradizione della reliquia della Croce di Cristo, un simbolo sacro che ancora oggi rappresenta l’identità del luogo. Tra i vicoli del borgo, grazie alla passeggiata del “Museo Diffuso” e al percorso del “Cammino di San Nilo” che fa parte della rete dei “Cammini Bizantini”, si incontrano chiese ricche di arte e devozione, come la parrocchiale di San Pietro Apostolo con il suo imponente altare e la statua del santo, cuore delle celebrazioni del 29 giugno. Cuccaro, inoltre, è anche un punto d’osservazione privilegiato sul paesaggio cilentano: dalle sue terrazze si apre lo sguardo su valli, monti e, quando il cielo è terso, persino sul mare. È famoso soprattutto per il Palio del Ciuccio, che vede protagonisti gli asini e i loro fantini sfidarsi in una corsa di velocità nella piazza del borgo che celebra con orgoglio radici e senso di comunità.
San Severino di Centola
San Severino di Centola, invece, è un luogo sospeso tra cielo e roccia dove il tempo sembra essersi fermato. Arroccato su uno sperone che domina la valle del Mingardo, questo antico borgo, oggi abbandonato, racconta una storia fatta di silenzi, vento e memoria. Le sue case in pietra, i vicoli scavati nella montagna e i resti della chiesa sembrano trattenere ancora le voci di un passato semplice e intenso, vissuto tra campi e comunità. Il lento spopolamento, iniziato nel Novecento con lo spostamento della ferrovia, non ha cancellato l’anima del borgo, che oggi affascina per il suo equilibrio tra natura e ruderi, tra ciò che è stato e ciò che resiste. Camminare tra le sue strade è un’esperienza toccante: ogni angolo sussurra storie, ogni panorama regala emozioni che attraversano le epoche. San Severino non è un luogo abbandonato: è una memoria viva, che continua a parlare a chi sa ascoltare mentre lo sguardo si perde tra gole, fiumi e il profilo lontano del mare.
Pisciotta
Tra le colline punteggiate di ulivi e il blu profondo del Tirreno, Pisciotta si rivela un piccolo scrigno di bellezza mediterranea. Il borgo si arrampica con grazia lungo il pendio, con le sue case antiche affacciate su panorami che tolgono il fiato e raccontano di una vita scandita dai ritmi della natura. Intorno, distese di ulivi monumentali disegnano il paesaggio: è qui che nasce l’oliva pisciottana, simbolo di un’agricoltura eroica e fedele alla terra, capace di dare un olio extravergine intenso e inconfondibile.

A rendere unico questo angolo del Cilento è anche il legame con il mare, che si fa tradizione nelle celebri alici di menaica, pescate al tramonto con reti antiche e lavorate con gesti pazienti tramandati di padre in figlio. Un piatto tradizionale che si può assaggiare nel ristorante Cantina Lamadè gestito da Enza e Daniele insieme alle loro figlie Laura e Maria. La cucina di Cantina Lamadè si ispira alla tradizione gastronomica del Cilento. Le ricette, legate alla memoria del territorio, valorizzano ingredienti semplici e genuini, scelti con cura tra i piccoli produttori locali e sempre in base alla stagionalità. Il menù varia e racconta un Cilento fatto di sapori sinceri: ortaggi, legumi, formaggi, uova, verdure e pane casereccio sono i protagonisti di ogni piatto, insieme a selezioni di pesce azzurro fresco o tagli di carne provenienti da allevamenti del territorio. L’approccio di Enza è solare e attento, mentre la cucina di Daniele propone piatti in perfetto equilibrio tra gusto, identità e rispetto per la materia prima.
Escursioni barca alla scoperta della costa del Cilento

Tra le esperienze proposte dal Convento Francescano, i tour in barca rappresentano un’occasione unica per scoprire la costa cilentana da un punto di vista privilegiato. Questi itinerari, sviluppati in sinergia con giovani imprenditori del territorio, uniscono sapientemente tradizione e innovazione grazie ad una proposta diversificata di imbarcazioni: dai gozzi in legno stile Sorrentino di All Blue Palinuro, simbolo della cultura marinara del territorio, alle imbarcazioni moderne e confortevoli di Cilento Ruben Boats, con partenze dal porto di Palinuro, fino alle proposte di Ale Boats Experience, che salpano dal porto di Scario.
Le escursioni di All Blue Palinuro e Cilento Ruben Boats permettono di esplorare alcuni dei tratti più incontaminati del litorale, come il promontorio di Capo Palinuro, con le sue grotte marine, tra cui la meravigliosa Grotta Azzurra dove la luce si rifrange in mille sfumature, creando un gioco ipnotico tra acqua e roccia. Proseguono a Cala Fetente, il cui nome rimanda alle sorgenti sulfuree presenti nel fondale, e alla poetica Baia del Buondormire, piccola spiaggia sabbiosa raggiungibile solo via mare, incastonata in un anfiteatro naturale di roccia e macchia mediterranea.
I tour di Ale Boats Experience, invece, partono dal porto di Scario con “La Follia” curiosa e comoda imbarcazione bianca e rosa che permette di raggiungere la spettacolare Costa degli Infreschi, dove sorgenti d’acqua dolce si mescolano al mare dando vita a scenari unici e la selvaggia Costa della Masseta che regala paesaggi silenziosi e remoti, accessibili solo via mare o attraverso antichi sentieri. I tour a bordo della “Follia” durano circa tre ore e mezza, con aperitivi e la possibilità di vedere la costa dall’alto grazie alle riprese con il drone realizzate da capitan Alessandro. Ogni uscita in barca proposta dal Convento Francescano Experience Hotel è pensata per far conoscere non solo la bellezza naturale di questi luoghi, ma anche le storie e le leggende che li abitano, valorizzando il legame tra comunità locale, memoria e paesaggio.
Come arrivare al Convento Francescano Experience Hotel in Cilento
Il Convento Francescano si trova in via Convento, a Cuccaro Vetere (provincia di Salerno). È facilmente raggiungibile in auto percorrendo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria: uscire a Vallo della Lucania/Castelnuovo Cilento, proseguire sulla SP430 in direzione Futani e seguire poi le indicazioni per Cuccaro Vetere. Per chi viaggia in treno, la stazione ferroviaria più vicina è quella di Vallo della Lucania–Castelnuovo, servita da treni regionali, Frecciarossa e intercity. Dalla stazione è possibile organizzare un transfer in auto o taxi (circa 20 minuti di tragitto). Chi arriva in aereo può atterrare all’aeroporto di Napoli Capodichino e da lì proseguire in auto (circa 2 ore e 15 minuti) o in treno fino a Vallo della Lucania–Castelnuovo, per poi raggiungere Cuccaro Vetere tramite transfer. Per maggiori informazioni: https://www.conventofrancescano.com/ .