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L’esperta di retail design si interroga sul sistema-moda in un nuovo libro edito da FrancoAngeli

Il mercato è saturo e l’economia diventa simbolica, questi sono ormai semplici assiomi per chi si occupa di vendite, ma diventano interessanti premesse per riflettere sulla situazione attuale del sistema-prodotto e sull’importanza del design in questo settore.

Nel contesto economico contemporaneo le pratiche del consumo e i relativi spazi di vendita assumono una significazione maggiore e passano dal mero ambito del bisogno al più complesso universo dei desideri. Ecco questo è il punto centrale: l’uomo vive di emozioni anche, anzi soprattutto, nelle esperienze retail.

La riflessione di Valeria Iannilli, architetto e ricercatore in disegno industriale al politecnico di Milano, si inserisce in questo scenario e si interroga sui possibili sviluppi sempre più competitivi e ricchi di valore del sistema-prodotto moda, in un contesto, quello del settore fashion retail, che utilizza il design come linguaggio significante.
Nel settore fashion, infatti, si esprime una certa supremazia legata al design, non tanto affermato come innovazione radicale, ma come cambiamento delle qualità funzionali, estetiche e di relazione.
I designer sono artefici di processi di comunicazione e gli spazi (concept store, temporary shop e negozi monomarca) acquistano una rinnovata carica significante, diventando i luoghi delle emozioni e delle esperienze, contesti da vivere e attraversare con tutti i sensi.
Valeria Iannilli riflette sul retail del settore moda e porta molte interessanti case hystory: dal celeberrimo Colette alla maison parigina di Kenzo, dal sorprendente spazio espositivo National Geographic Store di Londra ad Hub di Milano.

Fashion Retail. Di Valeria M.Iannilli.
Edito da FrancoAngeli. Serie di architettura e design.
Prezzo 28 €

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