A Marbella, l’evento internazionale dedicato al turismo del lusso

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Meta tra le più gettonate del turismo internazionale, Marbella, località glamour della Costa del Sol, non ha certo bisogno di presentazioni. Case vacanza, strutture alberghiere, dimore lussuose, una movimentata vita notturna, favoriscono una presenza turistica costante, e Marbella brilla di luce propria.
Quest’anno, inoltre, Marbella ha avuto l’onore di ospitare l’edizione 2019 di The Essence of Luxury Travel, s, coordinato da Quentin Desurmont, il deus ex machina del progetto finalizzato agli incontri btb e allo scambio di informazioni.

Fitta l’agenda degli appuntamenti per il migliaio di professionisti giunti a Marbella, località glamour della Costa del Sol, dove hanno incontrato i partners di Traveller Made, la più grande rete di viaggi personalizzati, nata sei anni fa.
Il successo del network, che vanta 390 agenzie membri, 885 hotel, 140 DMC partners, 91 private places, e un team di 30 persone con base a Parigi, Londra, Losanna e New York, è legato alla capacità di offrire un “prodotto su misura” ai viaggiatori del lusso, cui si aggiungono l’eccellenza dei servizi e le competenze degli associati.

Ma quali sono effettivamente i vantaggi per i sostenitori della rete? Tutti, manager di alto profilo, direttori di alberghi, titolari di agenzie e brooker di villas, hanno il privilegio di utilizzare una piattaforma comune e di essere validamente supportati. Consapevoli che i trend di mercato si possono analizzare, al fine di orientare le proprie strategie.
Così, se una battuta d’arresto delle vendite come quella registrata quest’anno (69% contro l’83% nel 2018) è “fisiologica” – afferma Desurmont – è altrettanto vero che “le potenzialità del mercato restano enormi”, con l’obiettivo di intercettare migliaia di clienti Ultra High Net Worth Individuals (UHNWI), che non badano a spese pur di fare un’esperienza di viaggio indimenticabile e unica.
Per Traveller Made, anche i miliardari (circa 250 mila), destinati a crescere in termini qualitativi e quantitativi, rappresentano il target ideale, e poiché il maggior numero di super ricchi è concentrato nell’area asiatico-pacifica, l’asse del turismo di lusso si sposta dalle capitali tradizionali (Londra, New York, Los Angeles, Parigi) alle città futuristiche dell’Asia, con Hong Kong in vetta alla classifica.
Una sfida enorme, alla luce delle trasformazioni della società odierna, e non è un caso che abbia destato molto interesse l’analisi del questionario su “Building Luxury Brand Personalities”, tema dell’evento di quest’anno. La lettura dei dati, con riferimento ai 12 archetipi junghiani, stimolata da Desurmont affiancato da esponenti dei maggiori brand del lusso, ha evidenziato la necessità di “definire il proprio posizionamento con una precisa brand identity”, se si vuole “parlare al cuore dei propri clienti e ottenere valore”. Fanno scuola i grandi brand del lusso (Chanel, Dior, Yves Saint-Laurent) citati per le loro straordinarie narrazioni.

Trasferendo questi parametri al settore turistico, risulta evidente come “la motivazione” al viaggio assume significati metaforici. Noi, infatti, acquistiamo un sogno, una fantasia, un brand, ed ecco perché il viaggiatore di lusso, alla ricerca continua di novità, sceglie il travel designer, in grado di confezionargli un “prodotto su misura”. In testa alla preferenze di questi vacanzieri ci sono diverse mete: Sri Lanka, Scandinavia e Regioni Polari, poi Oman, Bhutan, Myanmar, Turchia, Israele e Cuba.
Posizioni stabili per Usa, Francia, Grecia, Australia e Perù, mentre l’Italia, benché abbia perso qualche posizione nella classifica internazionale, resta una destinazione top of mind.

Cosa aspettarsi nei prossimi anni? Le risposte arriveranno da Mikonos, che a marzo 2020 ospiterà la sesta edizione di Traveller Made, prospettando nuovi scenari e tendenze.

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