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Una serata culturale in compagnia di Antonia Arslan e il suo amore per l’Armenia: storia, geografia e cucina di un popolo forte e fiero

È la più antica nazione cristiana al mondo, un popolo unito e fiero. Un Paese bellissimo e suggestivo, con i suoi paesaggi, i monasteri ed in lontananza il Monte Aarat che c’è sempre, in tutti i panorami, nelle cartoline e nei souvenir, anche se gli armeni non possono più metterci piede.

È una storia triste quella della loro montagna sacra, dalla quale Noè riprese la vita sulla Terra dopo il diluvio universale, oggi la montagna più alta della Turchia.

E come non dimenticare, proprio nel giorno della memoria, il genocidio degli armeni, la prima grande prova generale di sterminio di massa di una minoranza etnica. Un milione e cinquecentomila persone uccise per fare pulizia etnica in Turchia: una tragedia ancora oggi, nonostante le testimonianze verbali e scritte, nonostante l’evidenza dei fatti, non riconosciuta dallo Stato turco, mai entrato nella storia ufficiale.

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Ma gli armeni sono un popolo forte e fiero, e dal seme sparso della diaspora è sorto il fiore bello della rinascita: come le strade e le strutture finanziate da privati armeni residenti all’estero per consentire al loro amato Paese di origine di risollevarsi.

La repubblica di Armenia è molto amata dagli italiani, con i quali c’è un forte legame storico e culturale, ed il nostro Paese è stato uno dei primi, nel 2001, a riconoscere storicamente i fatti tragici del genocidio, all’unanimità.

 

Queste sono solo alcune delle emozioni che la scrittrice de “La Masseria delle allodole”, Antonia Arslan, simbolo della comunità italo-armena, è riuscita a trasmettere agli oltre 140 ospiti presenti nella sala.

La Prof.ssa Arslan che ha dedicato tutta la sua vita alla causa del suo Popolo, nel 2004 con “La masseria delle allodole” è stata finalista del Premio Campiello e poi vincitrice del Premio Strega da cui i fratelli Taviani trassero l’omonimo film.

Tra racconti, evocazioni ed immagini, la scrittrice è stata affiancata da Renato Malaman, giornalista e viaggiatore, che ha testimoniato la sua recente esperienza in Armenia.
Una interessante e piacevole serata dedicata alla memoria ed alla rinascita, tenutasi presso il ristorante “Perchè” di Roncade, con una appendice gastronomica tutta dedicata ai piatti ed ai sapori armeni, vini compresi.

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La cena è stata supervisionata da Anna Maria Pellegrino, giornalista e cuoca, volto noto di “Geo” (la trasmissione di Rai 3).

Un’esperienza culturale completa ed interessante.

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