La cucina italiana entra ufficialmente nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO. Il Comitato intergovernativo dell’organizzazione, riunito a Nuova Delhi, ha approvato l’iscrizione del dossier “La cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale”, sancendo uno dei riconoscimenti più significativi nella storia recente della nostra cultura gastronomica. Un applauso caloroso ha accolto l’annuncio, con la delegazione italiana guidata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani presente in sala.
Si tratta di una decisione epocale: è la prima volta che una tradizione culinaria viene tutelata nella sua globalità, superando l’approccio finora centrato su singole tecniche o saperi. Un passaggio che colloca l’Italia ancora una volta al centro della scena culturale internazionale, valorizzandone la capacità di trasformare l’atto del cucinare in identità, comunità e patrimonio condiviso.
Un riconoscimento globale per una cultura quotidiana
La candidatura, presentata nel 2023 dal Collegio Culinario – Associazione culturale per l’enogastronomia italiana, è frutto di una collaborazione che ha unito Casa Artusi, l’Accademia della Cucina Italiana e la storica rivista La Cucina Italiana. Al centro, valori come la sostenibilità, il contrasto allo spreco alimentare e la tutela della biodiversità, principi che da secoli definiscono il modello italiano del “buon mangiare”.
Con questa nuova iscrizione, gli elementi italiani riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio immateriale diventano 20. La cucina italiana si affianca così a icone come la Dieta Mediterranea (2013), la Vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’Arte del pizzaiuolo napoletano (2017) e la Cerca e cavatura del tartufo (2021). La nostra cultura gastronomica viene riconosciuta come pratica inclusiva, capace di unire territori diversi, tutelare la biodiversità e generare coesione sociale.
Le reazioni: “Una vittoria che celebra la nostra identità”
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di “storico riconoscimento che onora il popolo italiano e celebra la nostra identità”, sottolineando come la cucina sia da sempre specchio della storia e della sensibilità del Paese.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto a Nuova Delhi, ha evidenziato il ruolo della cucina italiana come ambasciatrice di valori, tradizioni e innovazione: «Siamo fieri della nostra cucina, che rappresenta la nostra identità, la nostra storia e la nostra cultura». Tajani ha ricordato come il settore agroalimentare italiano continui a crescere: 68 miliardi di export nel 2024, con un incremento superiore all’8%.
Il ruolo decisivo de La Cucina Italiana e dei promotori
L’iscrizione è il culmine di un percorso avviato da Maddalena Fossati Dondero, direttore de La Cucina Italiana, che nel 2020 ha dato slancio alla candidatura grazie a una visione condivisa con grandi chef e istituzioni culturali. Il Comitato promotore ha coinvolto personalità chiave come Pier Luigi Petrillo, titolare della cattedra UNESCO all’UnitelmaSapienza e figura centrale nel diritto del patrimonio immateriale; Massimo Montanari, tra i massimi esperti internazionali di storia dell’alimentazione; l’agenzia di comunicazione strategica Spoon Group guidata da Silvia Sassone; la rete di chef italiani – da Massimo Bottura a Davide Oldani, Antonia Klugmann, Carlo Cracco, Niko Romito e Antonino Cannavacciuolo – che hanno contribuito a modellare un racconto culturale condiviso.
«La cucina italiana non è solo cibo, ma cultura, identità, comunità. È un mosaico vivente di tradizioni tramandate di generazione in generazione», ha dichiarato Fossati.
Petrillo ha evidenziato il valore universale del riconoscimento: «L’UNESCO definisce la nostra cucina come frutto di influenze diverse, un melting pot di saperi che diventa un ponte tra i popoli».
Una celebrazione globale: la mostra all’Ambasciata Italiana a Nuova Delhi
Per festeggiare il traguardo, questa sera l’Ambasciata Italiana in India ospita un evento speciale e una mostra curata da La Cucina Italiana in collaborazione con la rappresentanza diplomatica. Un percorso visivo e narrativo che racconta la biodiversità, la ricchezza dei territori e la dimensione culturale dell’arte culinaria italiana.
Una nuova responsabilità per il futuro
Con questo riconoscimento, La Cucina Italiana rinnova la sua missione come voce autorevole della gastronomia italiana nel mondo. L’obiettivo, oggi più che mai, è documentare, preservare e innovare una tradizione che evolve senza perdere la sua anima.
La cucina italiana diventa così un patrimonio dell’umanità: un invito a custodire ciò che siamo e a progettare, con consapevolezza, ciò che saremo.