La Valle dei Mulini di Gallio: un percorso nella storia e nella natura dell’Altopiano di Asiago

La Valle dei Mulini di Gallio è un sentiero sentiero noto anche come Valle della Covola. Si tratta di un’escursione un’escursione piacevole e alla portata di tutti, sull’Altopiano dei Sette Comuni (Asiago), in provincia di Vicenza.

Si tratta una passeggiata nella natura che conduce a un vero e proprio viaggio nel passato, alla scoperta dell’antica e vitale attività conciaria che rese celebre il borgo di Gallio fin dal XV secolo.

Se cercate un’esperienza di trekking facile e ricca di storia, continuate a leggere! Vi sveliamo tutti i dettagli per visitare i resti degli antichi opifici e le sorgenti che hanno plasmato questa valle.

Perché a Gallio c’erano così tanti Mulini e Concerie? 

La storia della Valle dei Mulini è indissolubilmente legata all’elemento più prezioso di Gallio: l’acqua. A differenza di altre aree dell’Altopiano, Gallio è ricca di sorgenti d’acqua perenni, un fattore che ha favorito lo sviluppo di un’intensa attività produttiva.

Già dal Medioevo, la comunità era dedita all’arte della concia delle pelli. Ma fu dal Quattrocento che l’attività conobbe un forte sviluppo, grazie a tre fattori chiave:

  • Acqua abbondante: l’acqua della sorgente muoveva le ruote degli opifici nella Valle della Covola.
  • Tannino naturale: estratto dalla corteccia d’abete, era essenziale per rendere le pelli imputrescibili.
  • Abbondanza di animali: che garantiva la materia prima.

Per secoli, gli opifici erano molto più che semplici laboratori: erano veri e propri edifici a più piani adibiti sia all’attività produttiva che ad abitazioni, formando una vivace contrada dotata persino di lavatoi. Basti pensare che nel 1892, su un totale di ventisei concerie nella provincia di Vicenza, ben otto si trovavano a Gallio.

Il Sentiero degli Antichi Opifici: l’escursione in dettaglio

L’escursione alla Valle dei Mulini (o sentiero dei mulini nella Valle della Covola) è un percorso di bassa difficoltà, ideale per famiglie e per chi desidera un trekking facile a Gallio.

Lunghezza Totale5 km (anello o andata/ritorno)
Dislivello±180 m
Tempo di PercorrenzaCirca 1 ora e 40 minuti (soste escluse)
DifficoltàTuristica (T) / Facile

Come raggiungere l’imbocco del sentiero

Il percorso comincia direttamente dal centro di Gallio.

  1. Lasciate l’auto vicino all’Hotel Gaarten, alla Pizzeria Ristorante Capanna Bianca o comunque nei dintorni.
  2. Proseguite a piedi lungo Via Ech.
  3. Dopo circa 200-250 metri, troverete le indicazioni per scendere verso gli antichi mulini e la Valle della Covola (l’imbocco è ben segnalato).

Conclusione dell’anello escursionistico

Dopo aver costeggiato il ruscello e ammirato i resti di questa intensa storia produttiva, il sentiero vi condurrà alla bellissima Valle dei Ronchi. Tra ruscelli, canto degli uccelli, colori vivacissimi, funghi che spuntano ovunque e aria purissima, rigenerarsi e passare qualche ora piacevole sarà impossibile.

Per chiudere l’anello: attraversate Contrada Val de Ronchi fino a ricongiungervi a Via IV Novembre e tornate a Gallio con la strada asfaltata. In alternativa, potete sempre optare per il più tranquillo sentiero dell’andata.

Noi eravamo “armati” di zaini, nei quali avevamo il pranzo al sacco e una scorta d’acqua, sempre indispensabile quando si va a camminare. Una breve sosta nella quale abbiamo mangiato un frutto e poi, prima di tornare indietro, pausa pranzo sotto gli alberi per gustare i buonissimi panini che la proprietaria di un tipico negozietto di alimentari ci aveva preparato.
Alcuni di noi hanno optato per panini vegetariani, altri per prodotti tipici dell’Altopiano, come la soppressa e il formaggio Asiago. Una delizia, non solo per i prodotti in sé, ma anche per il luogo dove ci siamo fermati, davvero incantevole.

Attenzione: Oggi restano visibili solo alcune strutture recuperate degli opifici. Sarà necessario un po’ di immaginazione per riportare in vita la contrada che fu attiva fino alla Prima Guerra Mondiale.

La storia degli Opifici e la Valle dei Ronchi

Attraverso i catasti storici, sappiamo che negli opifici della Valle della Covola non si praticava solo la concia. Alcuni erano attivi anche nella frantumazione delle cortecce per il tannino, nella macinazione di grano e orzo e nella follatura(un trattamento per ammorbidire e compattare lana e feltri).

Purtroppo, il conflitto del 1915-1918 ha segnato un punto di non ritorno.

  • Nel 1916, l’edificio principale vicino alla sorgente fu trasformato dall’Esercito Italiano in una centrale idroelettrica e stazione di pompaggio per rifornire d’acqua le linee dello Zebio.
  • Durante la guerra, tutti gli altri edifici vennero distrutti, tranne la centrale.
  • L’attività riprese nel dopoguerra, ma cessò definitivamente negli anni ’30.

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