Malesia: itinerario tra le grotte del Niah patrimonio UNESCO
La Malesia, conosciuta anche come Malaysia) è uno stato “sparpagliato” tra l’Asia e l’Oceania, formato da isole e stati federati sotto un’unica bandiera e caratterizzate da una natura ancora incontaminata e bellissima. Un po’ meno noto, come destinazione turistica, rispetto alle vicine Thailandia, India e Australia, anche a causa dei collegamenti aerei, viene oggi rivalutata soprattutto per la sua importanza a livello di patrimonio di bellezza. Di recente, l’UNESCO ha incluso nel suo elenco le spettacolari grotte del Niah (Gua Niah) dello stato del Sarawak. E certamente valgono la visita, per la unicità del paesaggio in cui sono immerse oltre che per il valore geologico e storico. Ma sono anche una tappa di itinerari che portano alla scoperta di molto altro.
Malesia, un “puzzle” da scoprire
La Malesia ha un territorio suddiviso in 13 stati federati (di cui 9 sono regni con sovrani propri!) situati su un territorio peninsulare, attaccato all’Indocina e confinante con la Thailandia, e un territorio insulare che comprende la costa nord del Borneo. Montagne e foreste sono le caratteristiche fisiche di questo stato, che vanta forse gli ultimissimi angoli incontaminati della Terra.
Storicamente, queste regioni furono abitate per secoli dai cinesi, quindi divennero colonie portoghesi, britanniche e, per breve tempo, anche possedimenti giapponesi. Diventano uno stato indipendente nel 1957, distaccandosi dall’influenza occidentale e iniziando a gravitare nell’area di commerci indiana e cinese. Per completare il “puzzle”, la Malesia è un mix anche a livello culturale con abitanti di origine cinese, polinesiana e indu-tamil.
Le meraviglie della Malesia
In Italia, la Malesia divenne famosa in due distinti periodi storici. Nel primissimo Novecento, grazie al romanzo d’avventura “Sandokan, la Tigre di Mompracem” di Emilio Salgari e negli anni Settanta grazie alla serie televisiva tratta dal noto libro, con protagonista Kabir Bedi. Ma se la Malesia immaginaria dei romanzi aveva un fascino già grande, la visita turistica alla Malesia vera va oltre ogni emozione.
La bellezza di questi territori sta sia nella natura (le foreste della Malesia Occidentale che ospitano elefanti, tigri, coccodrilli e serpenti, ma anche i parchi nazionali, le cascate e le grotte) sia nei centri abitati, che possono avere aspetti storici o coloniali (come Miri, Melacka o George Town) oppure moderni, come la capitale federale Kuala Lumpur.
Sono sicuramente luoghi imperdibili: le cime di Cameron, le isole Perhentian, il Parco Nazionale di Taman Negara, la valle di Danum, le regioni del Borneo come Sabah e il Sarawak. Proprio quest’ultimo stato è quello che ospita il nuovo sito Patrimonio UNESCO: le grotte del Niah, incluse nell’omonimo parco protetto.
Le Grotte del Niah
Le grotte che si aprono tra le foreste del Parco Nazionale del Niah sono state ufficialmente dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel luglio 2024. Fondato nel 1974, dal 2010 il parco si candida per ricevere riconoscimenti UNESCO grazie alle tante meraviglie naturali che offre ai turisti. Il recente prestigioso inserimento rende merito a un lavoro duro e a un territorio unico al mondo.
Il parco ruota intorno a una bassa montagna calcarea circondata dalle foreste, il Gunung Subis, nella quale si aprono le grotte divenute oggi monumento internazionale. Le grotte del Niah, oltre alla bellezza paesaggistica, sono un importante sito archeologico: conservano infatti i resti umani moderni più antichi del Sud-est asiatico, risalenti a 55.000 anni fa, oltre a migliaia di utensili microlitici risalenti a 65.000 anni fa.
Come si raggiungono le grotte del Niah? Per raggiungere le grotte si cammina su una passerella di legno che supera la boscaglia e che offre al contempo scorci di panorami spettacolari. Lungo la via si incontrano spesso i “cacciatori di nidi di rondine” che vanno a prelevare un alimento molto amato nella cucina cinese, base per zuppe e altre prelibatezze. Si tratta in realtà di secrezioni salivari di un uccello molto simile alla rondine europea, con le quali vengono sigillati i nidi. Questi filamenti bianchi, una volta lavorati, diventano una prelibatezza che si ritrova in molte ricette.
La grande grotta e i suoi tesori
Una volta entrati nella caverna principale ci si ritrova letteralmente in un “villaggio dentro la roccia”. La grotta è alta 60 metri e larga 250 e la sua superficie copre 10,5 ettari. Dentro, tra stalattiti, rampicanti e piante selvatiche cresciute al chiuso, sono state realizzate anche alcune capanne. Lungo il percorso nel ventre della terra vi verranno mostrati i siti preistorici con i segni lasciati dagli antichissimi abitanti e anche i luoghi in cui sono stati ritrovati scheletri di oltre 50.000 anni fa.
Come raggiungere le grotte del Niah
Le località più vicine alle grotte sono le cittadine di Miri e Bintulu. Una volta raggiunte queste, sarà facile trovare tassisti locali pronti ad accompagnarvi all’accesso del parco nazionale. Per entrare si paga un biglietto, quindi si percorrono circa 3 km a piedi – sempre con una guida a capo – fino all’ingresso alle grotte. Si potrebbe arrivare al parco anche con i bus locali (partenza da Miri) ma il mezzo non arriva proprio all’ingresso, piuttosto vi porterà a una fermata di taxi con i quali poi proseguirete. Se il viaggio appare complicato, la consolazione sta nel fatto che, volendo, si può rimanere a dormire nel parco nazionale, grazie ai “lodge” creati apposta per i turisti all’interno.
Altre informazioni utili
Per raggiungere la regione delle grotte, da Kuala Lumpur bisogna prendere un volo verso l’aeroporto principale dello stato di Sarawak, Kuching International Airport. Da qui, per arrivare alla città di Miri – la porta di accesso al parco nazionale di Niah – occorrono ben 10 ore di viaggio in macchina, per cui è consigliabile utilizzare una coincidenza aerea interna. In aereo, atterrando allo scalo regionale di Miri, si impiega appena un’ora.
Alloggiare a Miri è un’idea ottima, in alternativa all’alloggio dentro il parco. La città capitale dello stato di Sarawak è una bella località coloniale affacciata sul mare, offre anche spiagge interessanti oltre a monumenti, locali di ristorazione e una vita “da città di provincia” che però va bene al viaggiatore curioso.