Visitare il Senegal: un itinerario tra paesaggi naturali e vaste spiagge incontaminate

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Il Senegal è uno dei Paesi dove di può trascorrere una vacanza al mare durante i mesi invernali. E’ uno dei paesi d’Africa con le spiagge più belle e naturali, distese infinite di sabbia estese per chilometri. Il clima è piacevole, il Paese è sicuro ed i senegalesi sono un popolo gioioso e cordiale. Ecco l’itinerario del viaggio che ho realizzato con la famiglia.

Il Senegal è un paese dell’Africa Occidentale che si affaccia sull’Atlantico. I suoi paesaggi, le sue spiagge ma soprattutto il suo popolo ne fanno una delle destinazioni più interessanti per una vacanza con la famiglia al caldo e per un soggiorno immersi nelle bellezze naturali.

Una meta diversa

Alcuni mesi fa cercavo una meta per le vacanze invernali. Ero alla ricerca di un Paese “nuovo”, diverso dalle solite destinazioni, con la possibilità di visitare bei paesaggi, conoscere diverse culture e poter trascorrere anche qualche giornata di relax al mare prima di rientrare al nostro inverno. Meglio ancora se un Paese non troppo distante e con poco fuso orario da dover compensare al rientro. Ed ovviamente che fosse una destinazione sicura, dal momento che questo viaggio lo avrei fatto con tutta la famiglia.
Percorrendo con l’indice il planisfero lungo il Tropico del Cancro sono arrivata alle coste atlantiche dell’Africa… e c’era il Senegal! E’ nato così il mio viaggio di cui qui vi illustro l’itinerario e le principali tappe.

Perchè visitare il Senegal

Del Senegal ho amato principalmente la gente, aperta e molto fraterna verso il popolo italiano. E poi i boschi di baobab, l’albero sacro del Senegal, immenso e spettacolare; i pescatori con le loro vecchie piroghe variopinte e le donne, bellissime con i loro vestitoni colorati ed il capo infiocchettato e coordinato, tutte così diverse ed originali… i vestiti più colorati di tutta l’Africa! Il mio ricordo va anche alle spiagge, ampie e sabbiose, che si affacciano sull’Oceano.

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Dakar, la capitale

Prende il nome dal tamarindo  – dahar in lingua wolof – ed è la capitale del Senegal.
Il nostro viaggio attraverso la “Porta dell’Africa” inizia con un paio di giorni a disposizione per visitare Dakar, la città più estesa di tutto il Paese, con oltre 2.500.000 abitanti ed una storia relativamente recente: fu fondata dai francesi a fine 800 e divenne capitale nel 1960.
Dakar, che si espande sulla penisola di Capo Verde, rappresenta lo stereotipo delle grandi capitali africane: città di forti contrasti, traffico caotico ed architetture miste. Ma è un interessante punto di partenza per conoscere il Senegal: si possono visitare il Monumento al rinascimento Africano, definito uno dei più bei monumenti  esistenti al mondo ed alto più della statua della Libertà; l’Isola di Goree a 3 km al lardo di Dakar, Patrimonio UNESCO e tristemente nota perchè luogo dove venivano commercializzati gli schiavi. Molto carine anche altre isolette minori come l’lle de Madeleines, un parco naturale riserva di uccelli e l’isoletta di Ngor, di fronte all’omonimo villaggio.
Merita essere visitata anche la Medina – la vecchia città – ed il coloratissimo Marchè Sadanga all’interno di un vecchio edificio coloniale.

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Isola di Goree, patrimonio UNESCO

A venti minuti di navigazione dal porto di Dakar si giunge in questo santuario della storia dedicato alla tratta degli schiavi. L’isola, di per sè molto bella da visitare con le sue graziose viuzze e le case colorate, è stata dichiarata Patrimonio UNESCO nel 1978 per non dimenticare la tragedia della deportazione degli schiavi, consumatasi tra il 1536 e il 1848, data dell’abolizione della schiavitù. Per 300 anni quasi 65 milioni di persone sono state private della propria libertà. Oggi di questa tragedia resta un triste ricordo nella Casa degli Schiavi, ma sull’isola molte erano le case dei commercianti che scambiavano le vite umane con oggetti da commerciare. E’ un luogo suggestivo e sicuramente interessante da visitare.

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Il Lago Rosa e le sue saline

Si trova a 30 km circa da Dakar ed il suo vero nome è Lake Retba. E’ uno dei laghi rosa più noti al mondo e la colorazione delle sue acque è dovuta all’alta concentrazione salina ed alla presenza di una particolare alga che, nei periodi lontani dalle piogge, le conferisce questa particolare colorazione. E’ un posto molto caratteristico, un vero gioiello della natura circondato dalle dune rosse del Sahara. Lungo le sue rive si possono incontrare gli operai intenti a raccogliere il sale  e donne che vendono oggetti di artigianato. Nelle vicinanze si trova la spiaggia dove si concludeva ai tempi gloriosi il famoso rally Parigi-Dakar.

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Il Deserto di Lampoul e la pista della Parigi-Dakar

E’ un deserto non molto vasto che confina con l’Oceano Atlantico, con dune alte anche 30 metri. In questa oasi di pace abbiamo trascorso una notte in un campo tendato e cenato con piatti tipici senegalesi come la soupe kandja e il thiere. Ma lo spettacolo più bello avviene di notte, quando tra il silenzio delle dune si ammira la volta celeste punteggiata da una quantità immensa di stelle.

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Saint Louis, la vecchia capitale patrimonio UNESCO

La vecchia capitale dell’Africa Occidentale Francese si trova su un’isola in corrispondenza della foce del fiume Senegal. Dal 2000 fa parte dei siti Patrimonio Unesco per la sua particolare architettura coloniale, sviluppatasi durante  il suo periodo di massimo splendore durante la colonizzazione francese dal 1872 al 1957.
Visitare Saint Louis in Senegal è un’esperienza emozionante, con il tradizionale calesse trainato da un cavallo lungo i vecchi quartieri con le strade impolverate, gloriose di un antico sfarzo ma velate di una trasandata malinconia.
Personalmente ho vissuto con molta emozione l’esperienza del vecchio porto, brulicante di pescatori eccitati che si affrettano a preparare le imbarcazioni con le reti, pronti a salpare prima del tramonto sfidando impavidamente il mare. E all’alba che segue commoventi le donne che attendono il rientro dei mariti, con i compratori di pesce che si affannano gridando per spuntare il miglior prezzo.

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La laguna di La Somone, patrimonio UNESCO

A 60 km a sud di Dakar si trova una laguna molto interessante per i bei paesaggi di cui è circondata. La laguna di La Somone è una lingua di sabbia tra terra e mare e fa parte della Petite Cote, con spiagge di sabbia bianca e fine, dove le acque dell’oceano sono generalmente più calme e miti grazie alla protezione della Penisola di Capo Verde. Ma il punto di forza di questa zona è proprio la laguna che fa parte di un Parco Nazionale: con le sue mangrovie ospita specie di uccelli e pesci protetti. Qui è possibile pranzare in uno dei ristorantini tipici a bordo del fiume, trascorrendo una giornata immersi nella pace e nel relax di una natura ancora incontaminata.

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JOAL- FADIOUTH, l’isola delle conchiglie dove Cristiani e Musulmani riposano assieme

Il nostro tour in Senegal procede con una tappa in un luogo speciale: l’isola delle conchiglie. Così viene chiamata Fadiouth, un isolotto formatosi con i depositi delle conchiglie fossili accumulatisi con le maree, le correnti dei fiumi. E’ un’isola molto particolare, collegata al paesino di Joal da un ponte di legno di recente costruzione e dove non circolano le automobili. E’ suggestivo passeggiare lungo le viuzze con il tappeto di conchiglie, le case adornate di conchiglie, avvicinare gli abitanti tra galline e maialini che scorrazzano qua e là. Addentrandomi tra le case ho avuto anche un incontro ravvicinato con uno sciamano …
Fa riflettere la dolcezza di un cimitero, anche questo ricoperto di conchiglie, dove tra gli alberi di baobab le tombe dei cristiani e dei musulmani riposano vicine.

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Il delta del fiume Sine Saloum riserva patrimonio UNESCO per la biosfera

È uno lei luoghi naturali che ho amato di più in Senegal e dove sarei rimasta un po’ più a lungo.
Il paesaggi del delta con i suoi specchi d’acqua, i labirinti di mangrovie e le numerose specie di uccelli rari, tra cui i fenicotteri rosa , costituiscono un vero paradiso per gli amanti dei paesaggi naturali e dell’ecoturismo. In questo ambiente, dichiarato patrimonio UNESCO come riserva della biosfera, abbiamo soggiornato per un paio di giorni presso un delizioso ecolodge, con le capanne in paglia in stile africano, una bella piscina ed un ristorante open-air a riva del fiume dove ammirare il sorgere del giorno.
Un’oasi di pace dove si effettuano passeggiate a cavallo ed esplorazioni in piroga tra le mangrovie ed i banchi di ostriche …

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Il Gambia ed il suo fiume

Uno Stato ed un grande fiume dividono il Senegal del sud, la regione di Casamance, dal resto del Paese. E’ il Gambia, una lingua di terra – ex colonia britannica – dove attualmente si parla la lingua inglese.
Si passa il confine di Stato con i relativi controlli, quindi per raggiungere l’altra sponda del  fiume si prende un ferry boat. Abbiamo effettuato questa esperienza sia all’andata sia al ritorno, in due punti diversi del fiume. Le ore di attesa del traghetto che non ha orari e la traversata stessa ci hanno fatto vivere momenti autentici di vita africana, a tu per tu con il popolo che si sposta in modo ordinato e composto con i propri oggetti personali (galline, materassi, pecore, di tutto insomma …) sempre cordiale e dignitoso. Quando capita di incontrare un santone che ti aspetta sulla riva opposta del fiume con il suo serpente boa al collo e pronto a venderti amuleti per ogni tipo di problema personale … beh, la cosa si fa davvero interessante!

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Zinguinchor

A sud del fiume Gambia il paesaggio del Senegal cambia completamente: la Casamance si presenta come una regione lussureggiante, con vegetazione tropicale, in contrasto con le zone aride del nord.
La città di Zinguinchor, fondata dai portoghesi, è il capoluogo dell’omonima regione ed importante porto commerciale fluviale. Durante la sosta abbiamo visitato il tradizionale e vivace mercato di Saint Maur, dove tra innumerevoli tessuti colorati dei colori più vivaci, verdure di ogni tipo e spezie profumate, abbiamo fatto un altro tuffo nell’anima africana.

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Cap Skirring

Ai confini del Burkina Faso troviamo la destinazione preferita da molti europei per le vacanze invernali e … per molti per tutto l’anno. Un’ampia spiaggia di sabbia fine color cipria con hotels e resort di lusso,campi da golf ed un aeroporto fanno di questa destinazione una delle mete balneari più apprezzate della costa atlantica africana. Una immagine tipica sono le spiagge con le mucche appollaiate a godersi la vista dell’Oceano e le palme che lambiscono il litorale. Il clima qui è molto piacevole: durante la nostra stagione invernale ci sono anche 36 gradi e senza umidità. fra i grandi alberghi troviamo anche il Club Mediterranee l’hotel di lusso che da oltre 15 anni ospita turisti da tutto il mondo.

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Saly, la città balneare più europea

Il nostro viaggio continua con il ritorno attraverso il Gambia ed il relativo fiume. 12 ore di auto, ma ne è valsa la pena per i paesaggi ed i villaggi che abbiamo avuto modo di visitare lungo il tragitto. Si torna quindi presso la Petite Cote, vicino alla capitale Dakar, a Saly. Proprio qui, a 30 km è stato recentemente aperto il nuovo aeroporto internazionale “Blaise Diagne” (AIBD) dove noi stessi siamo atterrati e ripartiti. Saly è un villaggio di pescatori che si è trasformato in una piccola città ad alta concentrazione di europei, prevalentemente francesi, in cerca di un luogo caldo e tranquillo dove trascorrere una felice e piacevole vecchiaia. Accanto alle ville ed ai resort, ai campi da golf, discoteche e ristoranti, si trovano supermercati, banche, boutique, per la gioia di chi non vuole rinunciare al consumismo e tantomeno ai coloratissimi macarons … Ma non è questa la mia Africa.
A Saly, per riposarci un po’ prima del rientro abbiamo soggiornato in un hotel di lusso con una delle spa migliori del continente africano, il Rhino Resort and spa, con un servizio all’altezza della categoria.

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Informazioni pratiche

Ho effettuato questo viaggio assieme alla mia ed un’altra famiglia, quindi eravamo quattro adulti e quattro ragazzi. E’ un viaggio adatto sia alle coppie sia alle famiglie, per gli amanti dell’ecoturismo ma anche per chi preferisce gli agi di una vacanza in stile luxury e con ogni confort.
Il Senegal è un Paese sicuro e per noi è’ stata un’esperienza divertente e senza alcun inconveniente.
Ci siamo rivolti ad un’agenzia di Dakar, la Africa Connection Tours che ci ha organizzato il tour ed affidato un autista con un pulmino ed una guida, parlante italiano.

Qual è il periodo migliore per visitare il Senegal?

I mesi più adatti per visitare il Senegal sono quelli della nostra stagione invernale, da novembre a marzo, perchè fa caldo e non piove mai quindi non l’umidità è molto bassa. In assenza di piogge anche il problema malarico si riduce moltissimo.
La primavera e l’autunno sono invece periodi molto caldi ma non piove. E’ meglio evitare la stagione delle piogge, soprattutto al sud, nei mesi di luglio e settembre.
Dakar è in una posizione privilegiata e gode di un clima mite da dicembre a maggio.

Quali vaccinazioni servono?

Per questa destinazione tutti in famiglia abbiamo preso il vaccino antitifoideo e richiamato il tetano. Ho scelto di non vaccinarci contro la malaria in quanto siamo andati in periodo secco e lontano dalla stagione delle piogge e comunque rimanendo lungo le coste e non all’interno del Paese. In ogni caso per proteggerci da eventuali rischi di punture da zanzara malarica abbiamo sempre usato spray ed indumenti leggeri ma coprenti.

Come vestirsi?

A Dakar la sera si stava bene con una felpa ed un piumino leggero.
Mano a mano ci spostavamo verso il sud la temperatura si faceva più piacevole e calda, quindi vestivamo con pantaloni di tela leggera e una camicia di lino-cotone o una T-shirt con maniche lunghe o corte. Nella regione a sud della Casamance, abbiamo avuto anche 36 gradi, ma senza umidit.
Poichè le strade sono spesso polverose ed il sole a volte è cocente, è bene avere sempre un cappello o un foulard sul capo.
Nelle spiagge è consentito il bikini.

Come sono le strade?

Le strade principali sono asfaltate e ben curate. Come tutti i paesi africani che si rispettano, le strade sono percorse anche da asini, cavalli, mucche, capre e buoi, nonchè da mezzi sovraccarichi all’inverosimile. Quindi … ci vuole molta prudenza ed è buona cosa non guidare durante le ore notturne che sono le più pericolose proprio per la presenza degli animali.

Cosa portare?

I tour operator e le guide raccomandano un turismo responsabile. Quindi evitare di offrire caramelle ai bambini, che non sono abituati agli zuccheri e sviluppano le carie ai denti. Si possono portare ai capi villaggio indumenti usati ed in buone condizioni e penne da donare alle scuole o fare delle offerte alle comunità per acquistare i semi per coltivare i propri campi.

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