La Valle D’Aosta e le sue Vestigia Romane

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A passeggio sulla via Consolare delle Gallie fino alla Roma delle Alpi tra i segni imponenti lasciati da cinque secoli di romanità

Lungo la via pedonale, nel centro di Aosta attraversata la Porta Praetoria (nella foto),  l'accesso principale alla città romana, si prosegue nel centro storico fino al Museo Archeologico di Piazza Roncas, ricco di reperti romani, accanto a cui si trova uno dei gioielli più suggestivi della città: il Criptoportico forense, uno spazio seminterrato che delimitava un'area sacra.
A circa 200 metri fuori dalla Porta Decumana, lungo la strada che passando per l’Alpis Graia (colle del Piccolo San Bernardo) conduceva alle Gallie, è stata riportata alla luce un’importante necropoli di epoca romana. Nella tarda antichità quando progressivamente avvenne il passaggio dei riti pagani a quelli cristiani, l’area fu utilizzata come cimitero fino alla fine del primo millennio e poi abbandonata.
Usciti da Aosta (A5 uscita Aosta Ovest), si incontra invece il Ponte dell’acquedotto di Pondel, un’opera grandiosa in muratura e blocchi di pietra da taglio, alta 56 m circa dal livello del corso d'acqua, per una lunghezza che supera i 50 m. Un'iscrizione collocata sul fronte nord consente la sua datazione all'anno 3 a. C.  La struttura comprendeva un passaggio coperto, mentre un canale superiore scoperto permetteva lo scorrimento d’acqua. Tra le varie ipotesi avanzate riguardo alla funzione del ponte, sono emerse tesi di una connessione dell'opera con attività di estrazione e trattamento di materiale ferroso nella valle di Cogne o, più probabilmente, per facilitare l’irrigazione del fondo agricolo sottostante.

Informazioni per il lettore: www.lovevda.it, Tel. 0165 236627

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