L’antico borgo di Gordes, come un balcone sulla Provenza

Stampa

Arroccato sulla sponda meridionale delle Prealpi di Vaucluse, nella regione francese della Provenza, l’antico borgo di Gordes è un gioiellino dal sapore medievale, un bon-bon completamente realizzato in pietra e visitabile in qualsiasi stagione.

Escluso per diverso tempo dai circuiti turistici, Gordes riappare sulla scena in tutto il suo fascino provenzale a partire dal 2006, grazie all’uscita del celebre film di Ridley Scotti “Un’ottima annata”, ivi ambientato.

Il paese si sviluppa attorno alla pittoresca piazzetta Genty Pantaly nella quale ogni martedì mattina viene allestito il mercato.
Tutt’attorno sorgono ristorantini, bar e negozietti, dove concedersi una pausa o sbirciare alla ricerca di qualche caratteristico souvenir: le profumatissime saponette alla lavanda sono un must!
Poco distante vi è una graziosa fontana – set di una delle scene del film – mentre tutt’attorno si strutturano gli edifici che paiono quasi sovrapporsi uno sull’altro.
Le rocce con cui sono stati costruiti sono soggette ai cambiamenti giornalieri della luce che fa assumere loro sfumature sempre diverse, varianti dal bianco all’ocra dorato.
Fra le viuzze del borgo, tra salite e discese, si nascondono angoli suggestivi e affacci mozzafiato, particolarmente affascinanti sul lato sud, lì dove la vallata si apre ai piedi di Gordes lasciando esplodere la natura ed i colori della Provenza.

A vegliare su Gordes, si innalza maestoso il Castrum Gordone , il castello eretto poco dopo l’anno 1000 ma del cui nucleo originario rimangono soltanto due torri.
La struttura è stata poi modellata, nella forma in cui lo vediamo oggi, durante il Rinascimento per diventare attualmente un importante spazio espositivo, sede di varie mostre nel corso dell’anno.

Da non dimenticare anche la attrazioni poco lontane da Gordes, in cui vale assolutamente la pena fare una capatina.
4 km a sud-ovest si trova il Village des Bories , un antichissimo insediamento che risale all’età del bronzo. Le sue abitazioni, realizzate in pietra calcarea, sono state abitate addirittura fino al XIX secolo da alcuni gruppi di pastori.
Sempre nei dintorni vi è anche la la Fontaine-de-Vaucluse, uno specchio di acque limpide e cristalline dove il principale punto di interesse è la sorgente del fiume Sorga a cui il Petrarco ha dedicato i versetti “Chiare, fresche e dolci acque“.
Infine, ultima ma non per importanza, vi è l’Abbazia di Sénanque, probabilmente il simbolo della Provenza, immancabile su brouchure e cartoline pubblicitarie.
Fondata nel XII secolo e poi occupata nel corso dell’800 dai monaci di Mazan, diventa particolarmente attraente nel mese di luglio quando i campi di lavanda circostanti si trovano nella fase di fioritura più rigogliosa.
Oltre al profumo inebriante, il paesaggio si dipinge del colore violaceo dei fiori creando panorami davvero affascinanti.

Stampa