Visita al Globe di Londra: Amleto torna a casa

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VeraClasse assiste con i suoi collaboratori ad un’affascinante spettacolo al Globe Theatre. Ecco il nostro racconto della magia di questo teatro e di un sempre affascinante spettacolo di Shakeaspeare.

Testi di Massimo Frera e Veronica del Punta – 6 Novembre 2012

 

“Something is rotten in the state of Danemark” (“c’è del marcio in Danimarca”), diceva Marcello nel famoso “Amleto”. Ma questa citazione non è applicabile alla odierna Londra, in cui se qualcosa è vecchio, si ripara. Se non si ripara, si ricostruisce. E la tradizione continua.

Se la capitale britannica è anche la capitale del teatro, dei musical e degli spettacoli dal vivo, il riconoscimento va assegnato ad una persona in particolare, William Shakespeare. E ad un teatro che fece erigere per i “Chamberlain's men”, la sua compagnia a Londra, ovvero il Globe Theatre. Un nome per tre teatri, a dire il vero: il primo del 1599 (distrutto da un incendio nel 1614), il secondo nel 1642 (demolito nel 1644) e dal 1996 ecco il “Shakespeare's Globe Theatre”, non solo visitabile, bensì anche luogo di rappresentazioni. Ma andiamo per passi e cerchiamo di capire come suggerirvi una visita.

Innanzitutto il nuovo Globe è nei pressi delle fondamenta del secondo Globe, presso il Blackfriars Bridge, lungo le rive del Tamigi, ma più vicino a questo di quanto non fosse l’originale. Il “vero” Globe infatti ha lasciato di sé solo alcune fondamenta che però sono attualmente sotto alcuni edifici dichiarati patrimonio nazionale e dunque era impossibile recuperarle né tantomeno costruirvi sopra. L’idea, la volontà, l’impresa e le energie perché questa fantastica opera di ricostruzione si ultimasse sono dovute ad un solo uomo, un attore e regista americano,  Sam Wanamaker. Anni per ottenere permessi e i primi soldi. Dibattiti per le scelte progettuali e stilistiche. Il via dei lavori nel 1987 e l’inaugurazione nel 1997, ma ormai Sam era scomparso. Se siete stati a Londra – come noi – in quegli anni forse ricorderete che nei pressi di London Bridge una freccia indicava “ricostruzione del Globe” e lì dei pannelli esplicativi mostravano le fasi che mancavano al completamento dell’opera, mentre un box raccoglieva le offerte per completare i lavori. Detto tra noi: aver inserito 20 anni fa 5 sterline in quel box e aver visto oggi l’opera terminata (anche grazie a quei 5 sterline), ci ha dato emozione. E felicità.

Si perché la visita che farete al Globe sarà comunque un momento felice. Sia che decidiate di partecipare ad una visita guidata sia che scegliate di assistere ad uno spettacolo, il ricordo che vi resterà sarà indelebile.
Purtroppo per noi il cartellone teatrale del nuovo Globe va dalla tarda primavera a fine settembre (potete verificare sul sito ufficiale www.shakespearesglobe.com ), ma la visita è stata un piacere. Dapprima si viene immessi in un museo con cimeli originari e pannelli esplicativi: un audio guida inclusa nel biglietto (e in italiano se vorrete) vi renderà più agevole il percorso. Infine, all’orario stabilito all’ingresso, una guida vi accompagnerà all’interno del nuovo Globe e potrete ammirare questa pregevole opera di ricostruzione da ogni angolo: dal palco, dalla platea, dai due ordini di gallerie. E la magia inizierà a contagiarvi. Materiali rigorosamente dell’epoca (legno di quercia, paglia della campagna inglese che stranamente risulta antipatica ai piccioni, calce e niente chiodi), Unici “intrusi” la corrente elettrica e il pavimento della platea. Non si sa esattamente come fosse il vero Globe. Scavi archeologici sui resti delle sue fondamenta e il nome che è giunto fino a noi grazie ad alcuni carteggi ("the wooden O", ovvero “la O di legno”) hanno suggerito il diametro di questo spazio ottagonale, con un’apertura al centro. Insomma, la platea era ed è senza un tetto sulla testa! E guarda lo spettacolo in piedi! Il palco è stato oggetto di un altro grande dibattito, come le sue scenografie, mobili, e gli effetti di scena. Sta di fatto che se comprerete i biglietti per uno spettacolo al Globe per la prossima estate vivrete un’esperienza unica. La platea (fino a 700 persone in piedi) crea un grande thrilling e a tutti viene spontaneo partecipare attivamente allo show, come probabilmente accadeva ai tempi del teatro elisabettiano! Se piove e siete in platea? Niente ombrelli permessi. Solo cappelli! Insomma, ve la prenderete tutta! Ma il costo accessibile (solo 5 sterline!) rende il rischio accettabile. Certo i posti a sedere sembrano i migliori, soprattutto nella galleria superiore.

In ogni caso oggi non si usa la luce naturale come ai tempi del bardo inglese (quando probabilmente gli spettacoli erano alle 14) ma luce elettrica. Si sa che all’epoca poteva contenere fino a 3mila persone. L’incasso (1 o 2 penny a persona) era raccolto in vasi di ceramica e poi riversato in un'unica cassetta – “box/scatola” – da cui deriva anche oggi il termine “box office”, botteghino.
Il cartellone annuale riserva diverse possibilità: opere shakespeariane recitate in inglese di Shakespeare (ben diverso da qualsiasi accento londinese contemporaneo!), alcune in costume (costosissimi), ma anche opere teatrali contemporanee.
A nostro avviso, lo “Shakespeare's Globe Theatre” dovrebbe essere nella pianificazione di ogni visita a Londra! Se cercate delle indicazioni per “costruire” un itinerario apposito che comprenda il Globe, visitate www.visitlondon.com/it e al termine della giornata siamo certi che anche a voi verrà voglia di prenotare un biglietto al Globe per la stagione teatrale 2013!

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