Zaha Hadid per il Maxxi

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Il nuovo museo delle Arti e delle Architetture contemporanee di Roma è opera dell’architetta anglo-irachena.

Donna, architetto, nata a Baghdad, ma naturalizzata inglese. È Zaha Hadid la protagonista indiscussa in questi giorni di inaugurazione del nuovo Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, il Maxxi.
È stata lei, infatti, a vincere il concorso e ha realizzare la nuova struttura espositiva che si presenta come una sovrapposizione di sistemi di flussi che fondono in modo suadente e serafico gli spazi del museo al tessuto urbano.

Il Maxxi si estende per una superficie di 27 mila metri quadrati ed è solcato da spazi museali che si sovrappongono e si attraversano vicendevolmente, generando una complessità geometrica per la quale gioca un ruolo rilevante la luce naturale che penetra discretamente dalla struttura del soffitto appositamente ideato.
Un luogo che ispira tranquillità emozionale, ma anche concreta solidità, così ribadito dalle mostre in programma e come si presenta la stessa l’architetta  anglo-irachena: una donna creativa, rassicurante e caparbia.

Il Curriculum di Hadid è ricco di riconoscimenti e opere di grande importanza: ha vinto e i concorsi internazionali per la Cardiff Opera House (1994), il Contemporary Arts Centre di Cincinnati, Ohio (1998), e la Guggenheim Foundation di Tokyo (2001), tra i suoi lavori anche il nuovo Casinò di Basilea e la sede centrale della BMW di Lipsia.
Nel 2004 è divenuta la prima donna a vincere il Premio Pritzker.

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